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3dprinting. Dai materiali ai processi: le applicazioni

3dprinting

i progetti dedicati alla stampa 3D a mfr 2022

3dprinting rivediamo insieme alcuni dei progetti che avete conosciuto a MFR 2022, che hanno come protagonista questa tecnologia ormai alla portata di tutti

 

Maker Faire Rome 2022 si è concluso, la decima edizione della manifestazione ha riscosso anche quest’anno un grande successo ed ha rappresentato un’occasione unica soprattutto per le piccole realtà imprenditoriali e per i singoli maker, che hanno avuto la possibilità di presentare ad un vasto pubblico le proprie idee e i propri progetti realizzati per risolvere problemi, per divertimento o per verificare il riscontro del pubblico su un prototipo da mettere in commercio

Noi di Maker Faire Rome continueremo a raccontare le storie dei protagonisti che hanno partecipato all’evento perché se sono stati raggiunti importanti risultati, il merito è in gran parte dei nostri espositori.

In questo articolo ripercorriamo insieme alcuni dei progetti presenti a MFR 2022, che basati sulla stampa 3D. Il 3D printing, o altrimenti stampa additiva, consiste in un processo che consente di produrre oggetti aggiungendo il materiale uno strato dopo l’altro, e la cosa sorprendente è che è possibile lavorare qualsiasi tipo di materiale, dalla plastica ai tessuti organici.

Una tecnica ancora poco diffusa ma con numerose applicazioni nella vita quotidiana, come potrete constatare nei progetti che vi stiamo per descrivere.

 

Nanosaur: il robot stampabile in 3D3dprintinf

Nanosaur è il più piccolo robot dinosauro NVIDIA Jetson completamente stampabile in 3D.

Il progetto è stato realizzato dal Maker Raffaello Bonghi, un ingegnere italiano appassionato di robotica, totalmente open-source e basato su ROS2 e Isaac ROS. Nanosaur permette anche di apprendere i fondamenti di ROS2 e NVIDIA Isaac ROS GEMs e di imparare ad utilizzare l’IA applicata alla robotica.

Il piccolo robot può vagare autonomamente sulla scrivania e utilizza una semplice fotocamera e due OLEDs che agisce come un paio di occhi. Se vi state chiedendo il perché di questo nome, la spiegazione è piuttosto semplice: le sue dimensioni compatte, dal momento che il robot misura 10x12x6 cm e pesa solo 500g.

A cosa serve? Semplicemente a divertirsi. Vai al sito QUI 

 

 

Electrospider: la piattaforma di 3D bioprinting

3dprinting

 

Electrospider è la prima tecnologia di 3D bioprinting multiscala e multimateriale in grado di generare costrutti cellulari 3D aventi l’eterogeneità e la complessa topologia dei tessuti umani.

Si tratta di un progetto concepito per combinare in un’unica piattaforma: biofabbricazione, microestrusione, elettrofilatura e tecnologia ink-jet, al fine di processare una vasta gamma di biomateriali sia su micro che su nano scala, in un unico processo di stampa. Electrospider è inoltre una piattaforma di 3D bioprinting concepita per essere modulare, ovvero totalmente personalizzabile con una molteplicità di funzionalità accessorie. Attraverso questa tecnologia sarà così possibile ricreare organi e tessuti umani trapiantabili in sede chirurgica.

Electrospider è un progetto realizzato da Bio3DPrinting srl,  fondata nel 2022 e nata dalla collaborazione tra SolidWorld GROUP e l’Università di Pisa.

 

Tra presente e futuro: nuovi materiali antibatterici pr il 3Dprinting3dprinting

Toccare un modellino in un museo: un gesto semplice che abbiamo sempre fatto senza timore, finché la pandemia non ha cambiato radicalmente le nostre vite e le nostre abitudini.

Questo è il punto di partenza che ha portato all’ideazione di un innovativo materiale antibatterico per la stampa 3D, nato dalla collaborazione virtuosa tra scuola e industria: l’Istituto Pertini di Alatri, con FabLab Frosinone e Make a Shape.

A cosa serve? Questi nuovi materiali antibatterici saranno utilizzati per creare repliche di opere d’arte fruibili in modo sicuro e sostenibile all’interno della sala museale tattile del Museo della città di Alatri.

 

 

 

3dprinting3DPrinting for Cultural Heritage

L’idea innovativa alla base del progetto è l’uso della stampa 3D per la realizzazione di elementi costruttivi o decorativi che vadano a integrare le lacune architettoniche o strutturali di un bene architettonico, nel rispetto della reversibilità, durabilità e distinguibilità dei materiali.

A cosa serve? Il progetto prevede lo sviluppo di un processo produttivo che, grazie all’uso di materiali ecosostenibili con elevate prestazioni meccaniche e termiche, permette di produrre componenti architettonici, strutturalmente performanti e strumentati per svolgere un monitoraggio permanente.

3DPrinting for Cultural Heritage è ideato da Maura Imbimbo, Professore Ordinario presso Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

 

 

 


 

Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker,, Pmi e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

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